Gli Inutili Idioti non mancano mai



C’è un modo molto semplice per il centrosinistra (e per qualsiasi coalizione) per perdere le elezioni anche con un Berlusconi arrivato all’ammazza-caffè: basta proporre una patrimoniale nel programma elettorale. Infatti Veltroni e altri zombies “de sinistra” non si sono lasciati sfuggire l’occasione per infliggere danni.
Le tasse sono già a livello insostenibile (per chi le paga), quindi l’ultima cosa di cui gli elettori vogliono sentir parlare è un ulteriore aumento della pressione fiscale. Per di più una patrimoniale finirebbe per gravare in massima parte sui proprietari di case, quindi sul ceto medio, non sui ricchi come credono gli utili idioti. Infatti i veri ricchi hanno da tempo messo i soldi al sicuro ben lontani dalle grinfie del fisco. Le case, invece, non si possono spostare.
Ma Veltroni, Amato (che invece di fare la fine del suo padrone Craxi, ha continuato a fare carriera e ulteriori danni) nonché altri ferrivecchi di boiardi democristiani come Pellegrino Capaldo e la loro compagnia di giro, hanno un potenziale di demenza innato che riesce a stupire ogni volta. Adesso arriva pure Ichino (da quando fa da cheerleader a Marchionne, sui giornali di regime targati Fiat è diventato come il prezzemolo) a dare man forte agli zombies.
Perdere elezioni già vinte del resto è un’impresa che quasi riuscì nel 2006 a Prodi, il quale avendo dieci punti di vantaggio nei sondaggi li perse in pochi giorni evocando nuove tasse in diretta televisiva nel dibattito con Berlusconi (il quale invece annunciò l’abolizione dell’ICI). Ma ovviamente Veltroni, Amato & Co. vogliono riuscire a fare anche peggio (si sono allenati per anni) e partendo da poco più del 20% dei consensi, scendere a pecentuali a una cifra dovrebbe essere abbastanza facile.
La via maestra sarebbe ridurre gli sprechi e la corruzione, che sono il vero cancro dell’economia italiana, mentre queste ricette da Terza Internazionale all’amatriciana, saranno l’anticamera di un default argentino condito con rivolte di marca tunisino-egiziana (a ritmo di bunga bunga).

(Fabio Scacciavillani – 6 febbraio 2011)

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