
Il racconto della transumanza molisana sul New York Times soltanto nello scorso settembre, ad opera di Maria Russo, giornalista americana con origini molisane (di Frosolone), ha lasciato il segno. E così il popolare quotidiano statunitense ha pensato bene di inserire il Molise, a sopresa, tra le tre mete ideali italiane – in un totale di 52 destinazioni – per questo 2020. La regione con Isernia e Campobasso condivide il privilegio con la Sicilia e Urbino.
Per il resto, il quotidiano indica mete abbastanza scontate come Tokyo, dove quest’anno si svolgeranno le Olimpiadi, o le Bahamas, di recente colpite dall’uragano Dorian e in fondo sempre un ever green. E poi la Groenlandia, emblema dei cambiamenti climatici a causa dello scioglimento dei ghiacciai.
L’indicazione del Molise è accompagnata da una certa ironia, stavolta perlomeno benefica: “Non ne avete mai sentito parlare? Non sentitevi in imbarazzo – scrive il Times, precisando che è una meta ideale per chi è in cerca di un’Italia “al tempo stesso tradizionale e incontaminata“. Ancora una volta è la transumanza a fare la differenza, insieme al sito di Sepino.
Occorrerà capire che impatto avrà la notizia a livello internazionale e soprattutto per i ritorni turistici in Molise. Il problema è che la maggior parte dei media internazionali sta riportando i nomi delle località del proprio Paese. Anche in Italia sta avvenendo questo: ad esclusione del quotidiano La Repubblica e di pochi altri, a dare risalto alla notizia sono soprattutto giornali locali, chi esalta la Sicilia, chi Urbino e chi, appunto, il Molise. Però da un sasso potrebbe nascere una valanga. Chissà…