“Frammenti di una vita”, il libro della molisana Bambina Di Filippo

La poliedrica vitalità culturale che caratterizza questo primo quarto di XXI° sec. a Poggio Sannita (Isernia), si arricchisce di una nuova perla, il libro di poesie “Frammenti di una vita – Versi al confine dell’infinito” opera prima di Bambina Di Filippo, poggese verace trapiantata a Trivento, nella vita insegnante e assicuratrice.

Vincendo la sua ritrosia di persona riservata e poco incline alla ribalta, ha tirato fuori dal cassetto della memoria e finalmente deciso di dare alle stampe la sua notevole produzione artistica, sollecitata con entusiasmo dal figlio Antonio Stinziani, autore fra l’altro della pregevole prefazione. Pensieri e parole, per dirla con Battisti, di tutta una vita, con un futuro ancora da affrontare e scoprire, ma anche con un passato, ricco di ricordi e purtroppo segnato dal dolore per la perdita del marito ancora in giovane età.

“Scrivo per pura passione fin da piccola – afferma – con le mie poesie mi propongo di esplorare gli aspetti più profondi dell’animo umano cercando di dare voce ai sentimenti che spesso rimangono inespressi”. Per questo le sue poesie, pur essendo molto diverse tra loro, hanno in comune la capacità di toccare il cuore del lettore. Alcune sono dolci e romantiche, altre forti e impegnate, denunciano ingiustizie e criticano la società, sempre con grande sensibilità e delicatezza. In definitiva nei versi di Bambina è racchiuso l’esempio di come la passione per la poesia possa con le parole trasmettere emozioni profonde per esprimere se stessi e comunicare con gli altri.

Come scritto in prefazione, in “Frammenti di una vita” l’autrice esplora l’umanità attraverso i suoi aspetti più profondi e universali. Le parole cercano di affrontare le grandi domande che da sempre assillano l’uomo: l’amore, la morte, la solitudine, la felicità, la bellezza, la natura, la spiritualità e la condizione umana in generale. L’autrice condivide la sua visione del mondo e della vita, contribuendo a rendere il cammino del lettore un po’ più leggero e luminoso e a catturare l’essenza delle emozioni e delle esperienze che lei stessa ha vissuto.

Il libro è stato presentato venerdì 18 agosto negli accoglienti locali della sala conferenze del Palazzo Ducale di Poggio Sannita, alla presenza di una foltissima ed attenta platea, parte della quale triventina. Ha fatto da corollario all’autrice il gotha della cultura poggese. Presenti, in rigoroso ordine alfabetico: Marcuccio Butiniello, in arte Buty, poeta dalla peculiare scrittura in tre ‘lingue’: italiano, romanesco e caccavonese; Luca, Pasquale (storico sindaco del paese) e Renato Di Filippo, esponenti di un ceppo familiare particolarmente incline ad una poetica spontanea, diretta, intuitiva non per questo meno calda e significativa; Lina Giaccio, poetessa e scrittrice, che di recente ha pubblicato “Racconti del tassista (quasi) abusivo” la cui prima edizione è andata a ruba; Tiberio La Rocca (reduce dai successi come interprete nei “Promessi Sposi” in scena ad Agnone e nel “Corteo Storico” di Subiaco – RM; neo ‘bibliotecario’ per la locale amm.ne com.le; oltre che affermato e pluripremiato poeta) per l’occasione sempre più a suo agio nelle vesti di conduttore del simposio; Guido Mancini, decano dei poeti poggesi dialettali e in lingua, che annovera già diverse pubblicazioni in bacheca e Paolo Porrone, anch’egli nella duplice veste di poeta ed interprete passionale e di fama. Tutti hanno declamato i loro versi personali e, con altre amiche e altri amici, alcune poesie tratte da “Frammenti di una vita”.

L’incontro è stato aperto dal saluto del sindaco Pino Orlando, che ha sottolineato il rilievo dell’iniziativa congratulandosi con la “neo” poetessa, comunicando l’idea di due prossime dediche toponomastiche: la piazzetta del palazzo Ducale da intitolare al duca Petra e marchese di Caccavone ed il vialetto fra il palazzo e la chiesa denominata “via dei Poeti” a riprova dell’importanza che la cultura riveste per il paese. Presente anche Candido Paglione, sindaco di Capracotta ed amico personale della Di Filippo, che ha avuto modo di sottolineare a sua volta, l’importanza della cultura, della valorizzazione e del prestigio dei luoghi del nostro importante patrimonio culturale come il Palazzo Ducale a Poggio Sannita e la Casa della Cultura a Capracotta, per coltivare – ha chiosato paglione – una speranza di futuro per i nostri piccoli e sempre più spopolati borghi alto molisani.

In chiusura una raggiante Bambina Di Filippo, felicissima per l’ottima riuscita dell’evento, ha salutato e ringraziato le istituzioni, i colleghi poeti ed il pubblico intervenuto.

(Tonino Palomba)

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