La legge di Bilancio è stata approvata dal Consiglio dei ministri, che oltre alla manovra da 24 miliardi di euro e al Documento programmatico di bilancio, prevede anche due decreti legislativi, entrambi in esame preliminare, per l’attuazione della riforma fiscale in materia internazionale (global minimum tax) e per l’attuazione del primo step di riforma dell’Irpef. Quasi 16 miliardi l’extradeficit, a cui si dovrebbero aggiungere cinque miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici e tre miliardi per la sanità, in particolare per ridurre le liste di attesa e garantire aumenti di stipendio a medici ed infermieri attraverso la detassazione degli straordinari.
TAGLIO DEL CUNEO FISCALE – Analizzando nel dettaglio la manovra, la prima buona notizia per i lavoratori è che il taglio del cuneo fiscale è stato confermato per un anno: ciò equivale a più soldi nella busta paga. Come ha spiegato la premier Meloni in conferenza stampa, “il taglio del cuneo di 6 punti per chi ha fino 35mila e 7 per fino a 25mila” equivale ad un aumento in busta paga “che mediamente corrisponde circa 100 euro al mese per una platea circa 14 milioni di cittadini”.
IRPEF – Parallelamente, seconda buona notizia, è previsto l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef: pertanto fino a 28mila euro si ricorre al 23%; da 28mila a 50mila euro scatta il 35%; oltre 50mila euro si arriva al 43%. Nella bozza del decreto Irpef-Ires che accompagna la manovra anche un taglio alle detrazioni da 260 euro per chi ha un reddito complessivo superiore a 50.000 euro: la riduzione gli sconti del 19% dovrebbe riguardare le erogazioni liberali a favore delle Onlus, dei partiti e del Terzo settore oltre alle detrazioni sui premi per l’assicurazione sulle calamità.
Tocca, inoltre, 8.500 euro la soglia di no tax area prevista per i redditi di lavoro dipendente, parificata a quella a favore dei pensionati.
IMPRESE – L’altra buona notizia è per le imprese: sono previsti sconti fiscali per quelle che investono o assumono. Per i titolari di reddito d’impresa e per gli esercenti arti e professioni, «il costo imponibile del personale di nuova assunzione con contratto indeterminato è maggiorato, ai fini della determinazione del reddito, di un importo pari al 20%».
AUTONOMI – Per il “lavoro autonomo”, come ha evidenziato la premier, “è iniziato un lavoro importante lo scorso anno con un aumento dell’importo per tassa piatta al 15 per cento per i lavoratori autonomi: viene confermata questa misura, e prorogata per altri tre anni una norma che considero molto importante che è l’indennità straordinaria di continuità, una sorta di cassa integrazione anche per i lavoratori autonomi. Viene anche ampliato il reddito per usufruire di questo ammortizzatore sociale. Inoltre per la prima volta quest’anno gli autonomi non dovranno pagare l’anticipo Irpef a novembre ma rateizzarlo in cinque rate da gennaio a giugno”.
FAMIGLIE – La manovra punta anche ad aiutare le famiglie, anche se l’intervento non è stato ancora formalizzato nel dettaglio. Si prevede che le madri con due figli o più non paghino i contributi a carico del lavoratore e la quota del lavoratore per le madri con due e o tre figli la paga lo Stato. Inoltre dal secondo figlio l’asilo nido è gratis.
CONTRATTI PUBBLICI – Per il rinnovo dei contratti nella pubblica amministrazione previsti sette miliardi di euro, di cui due nella sanità. Per ridurre le liste d’attesa nella sanità previsti altri tre miliardi.