MONTERODUNI (ISERNIA) – Una cosa è certa: l’ordinanza comunale che informa i cittadini che giovedì 12 settembre, dalle ore 8.00 alle ore 14.00 in località Colle delle Api-Sant’Eusanio nel comune di Monteroduni, il traffico sarà regolato per consentire il taglio dei pini per motivi di tutela della pubblica incolumità! Tutto il resto restano voci di corridoio o chiacchiere da bar. A dire il vero, quando nella tarda serata di ieri sono stato allertato su tale sciagurata eventualità, non credevo che ciò potesse risultare vero. E così, questa mattina, alle nove circa, mi sono portato con la mia macchina fotografica sul posto per verificare di persona. Bene, le foto che vi allego sembrano non lasciare dubbi sull’intenzione del comune di Monteroduni di macchiarsi di un delitto ambientale di storiche proporzioni. Infatti, i due splendidi esemplari di pini mediterranei hanno di fatto raccontato fino ad oggi la storia di quei posti tanto da essere riconosciuti come la porta di quel comune. In più, i due magnifici alberi hanno da sempre abbellito l’ingresso di quello che una volta (fino alle scellerate scelte di smantellamento) era stato l’esemplare podere dei Principi Prignatelli, gli stessi che hanno dato il nome al castello arroccato sul paese e che oggi, con destino ondivago, sembra non rappresentare più quel polo culturale e storico come sicuramente meritava, ma questa è un’altra storia. Forse. E sì, perché se si giunge ad una decisione così assurda, quella del taglio dei pini secolari, allora vuol dire che chi aveva scritto le pagine importanti di quei luoghi non aveva fatto i conti con quelli che li avrebbero succeduti. La perdita delle radici porta dritti dritti all’eliminazione della storia prima e dell’ambiente appena dopo. A dire il vero, quella del taglio non è la sola certezza, infatti, i due alberi godono di ottima salute (a dispetto di qualcuno), anche questa certezza confermata dall’evidenza e da fonti ufficiose della forestale. Altra certezza è rappresentata dal fatto che, dalle 9 alle 12, il sottoscritto ha presidiato il luogo del delitto senza che nessuno si sia fatto vivo, solo qualche residente che mi ha riferito di un passaggio veloce del sindaco in prima mattinata e null’altro. Circolano poi voci secondo le quali l’ordinanza affissa (quasi nottetempo) rechi l’errore di aver utilizzato il termine “taglio” al posto di “potatura”, errore che, però, gli amministratori avrebbero avuto tutto il tempo di correggere (la cosa non avvenuta, almeno in costanza della mia presenza sul luogo). Di ufficiale non esiste nulla se non l’ordinanza che, guarda caso, non è stata eseguita fino ad ora! E meno male! Chiedo s’in d’ora al sindaco del Comune di Monteroduni di rivedere le sue scelte, se di scelte si parla, oppure di correggere l’ordinanza se di errore si tratta. Spero vivamente che sia la seconda la versione veritiera. A nessuno è permesso di cancellare con un solo colpo storia e ambiente!
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