Vecchi a chi? Gli anziani “eternamente” giovani

Tanti “nuovi anziani” non vogliono invecchiare. Niente più vestiti anonimi o, per le donne, i classici “fazzolettoni” in testa. Le nuove “generazioni” di anziani sono più giovanili, sempre in movimento e, in parte, affamati di cultura e conoscenza. A livello nazionale sono pronti a spendere fino a 4,9 miliardi di euro in “silver tourism”.

E’ almeno quanto emerge dall’ottava ricerca di Trend Movers, Osservatorio di Verti assicurazioni e Bva Doxa. Un lavoro incentrato sulle nuove concezioni dell’invecchiamento e della longevità delle persone.

Gli over ottanta, si sa, costituiscono una fetta di popolazione sempre più ampia, che condizionerà nel prossimo futuro la vita di famiglie, imprese e comunità. E il trend della longevità dovrebbe diventare una risorsa e una fonte di nuove opportunità di investimento e consumo.

Come evidenziato dai dati di Censis-Tendercapital, il 63 per cento degli anziani in Italia dichiara di avere una situazione economica solida. Al contrario, solo il 36 per cento della popolazione totale la pensa allo stesso modo. La pensione, insomma, è un valore importante perché stabile. Non solo. La spesa degli anziani è cresciuta del 23 per cento, trend inverso rispetto a quello di tutto il resto della popolazione che ha registrato una riduzione del 14 per cento. Le nuove tendenze dei consumi “silver” seguono tre parole d’ordine: qualità, cultura e leisure.

Gli over 65 spendono in un anno 2,3 miliardi di euro per visite a musei e mostre, con un incremento del 47 per cento in soli dieci anni. E ancora, 2,2 miliardi di euro vengono spesi per il cinema (più 58 per cento in un decennio), 2 miliardi per visitare monumenti e siti archeologici (più 74 per cento), 1,6 miliardi per il teatro (più 29 per cento) e per i concerti (più 13 per cento).

Balere alla riscossa, poi: gli anziani spendono circa 600 milioni per locali da ballo, il 12,3 per cento in più in 10 anni. E non è finita qui. Come detto, il cosiddetto “Silver tourism” ha raggiunto il valore di 4,9 miliardi di euro, una crescita invidiabile del 38 per cento in un decennio.

Giovanili, affamati di cultura e conoscenza, attivi e sempre in movimento: queste le caratteristiche dei nuovi silver, profondamente diversi dagli stereotipi che li hanno confinati ai margini della vita economica, culturale e sociale. Insomma, la terza e la quarta età stanno diventando sempre più fasi del ciclo di vita connotate da salute, progetti e idee all’insegna della vitalità. Molti di loro sono persone attente alla moda e alla propria forma fisica, motivate a stare al passo con i tempi, accettandone la velocità dei cambiamenti. Oggi gli anziani hanno energia e voglia di viaggiare e praticano tanto sport. Hanno a disposizione una molteplicità di occasioni e di iniziative per aumentare le forme di socialità e di aggregazione conviviale anche grazie a social e app che rendono tutto più facile e immediato.

Iniziativa eloquente in tal senso è “100diquestinonni”, progetto fotografico su Instagram promosso da Stannah Montascale per abbattere gli stereotipi sulla terza età. Obiettivo: mettere al centro la relazione “esclusiva” tra nonni e nipoti e tutti i momenti speciali che la terza e la prima generazione condividono nel quotidiano. Armati di smartphone si può restituire al mondo un’immagine della terza età più autentica, attiva e sicuramente lontana da stereotipi e luoghi comuni.

Ma non ruota tutto attorno alla tecnologia. Ogni 2 ottobre, come noto, torna la Festa dei Nonni, ricorrenza annuale che riconosce il valore sociale di tutti i nonni e di tutte le nonne. Il merito della loro celebrazione va al sindaco di Noceto (Parma), Fabio Fecci, promotore della festa, diventata nazionale dal 2005. Da allora la sua città coglie l’occasione per indire un concorso letterario, che cresce di anno in anno e premia le più belle storie di vita collegate alla figura dei nonni, in modo tale da legare il loro prezioso patrimonio alla letteratura.

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Il filosofo francese Jean Rostand agli inizi del novecento diceva «L’uomo invecchia quando non ha più il desiderio di cercare qualcosa». Oggi sempre di più pullulano le iniziative per rimanere autonomi e attivi il più a lungo possibile, rendendo i meno giovani il cardine di un moderno “welfare di comunità”.

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