Carlo Montuori è stato uno dei più importanti direttori della fotografia del nostro cinema. segnando soprattutto il neorealismo.
Era nato a Casacalenda (Campobasso) nel 1883 e ad apprena 12 anni si è trasferito a Milano, presso uno zio fotografo. Frequentò quindi l’Accademia di Brera e il Politecnico.
Nel 1907 ha cominciato a lavorare come aiuto operatore di Luca Comerio e nel 1912 ha ideato un originale sistema di illuminazione artificiale. La prima pellicola a cui ha lavorato è stata La fuga dei diamanti, cui hanno fatto seguito numerosi altri film muti.
Dopo una parentesi a Firenze, si è trasferito a Roma, entrando in contatto con il grande cinema.
Tra le pellicole: il kolossal Ben Hur, Terra madre con Blasetti, poi i film dei maggiori registi dell’epoca, da Alessandrini a Bragaglia, da Camerini a Campogalliani, da Matarazzo a Mattoli. Del 1941 è Piccolo mondo antico.
Dopo la guerra i capolavori di De Sica (Ladri di biciclette, L’oro di Napoli, Il Tetto). Degli anni Cinquanta da segnalare Anni difficili di Zampa. A seguire i lavori con Castellani, Comenicini (Pane, amore e gelosia), Fulci (I ragazzi del juke-box), Germi, Risi (Il segno di Venere), Savarese (Mamma mia che impressione) e Steno (Un americano a Roma).
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