“Occorre lavorare tutti insieme per ottenere risultati maggiori nel campo della ricerca e della produzione”
Prosegue il racconto di Confcommercio Molise lungo le tante strade tracciate dalla storia delle imprese molisane, spesso a conduzione familiare, che contribuiscono alla crescita dello sviluppo regionale e al valore complessivo del prodotto interno lordo del Molise. Fari puntati su un’azienda che da tre generazioni è leader nel settore agroalimentare e nella lavorazione, trasformazione e distribuzione di una eccellenza del nostro territorio, riconosciuta sin dai tempi della Roma antica, ovvero l’olio extravergine di oliva.
Confcommercio incontra Francesco Ortuso nel moderno stabilimento di Campobasso, titolare dell’Olearia Ortuso srl, manager pragmatico e dinamico che ci accoglie negli spazi produttivi di Colle delle Api, per raccontare l’esperienza imprenditoriale di una famiglia che partendo negli anni ‘20 dalla Daunia, arriva a Colletorto per impiantare poi a Campobasso da diversi decenni una solida realtà nel settore oleario, agroalimentare e nel food di qualità.
“La storia aziendale – ci confessa Francesco – parte da Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia, quando mio nonno, quattordicesimo figlio di una famiglia numerosa, si arruola nell’Arma dei Carabinieri, si sposa e viene trasferito a Colletorto. Nel 1941 dismessa la divisa, si dedica alla compravendita di olio e vino, fin quando nel 1955 mio padre apre un’attività di vendita di oli e vini in Via Roma a Campobasso, per poi trasferirsi nella sede storica di Via Trento con la prima macchina confezionatrice nel 1959. Nel 1982 il trasferimento nella sede attuale, dapprima con il frantoio e confezionamento e nel 1989 il trasferimento definitivo di tutte le attività da Via Trento”.
Rispettoso della tradizione di famiglia e di un prodotto nobile come l’olio extravergine d’oliva, Francesco Ortuso prosegue: “Nei vari passaggi nel corso del tempo abbiamo creato due strutture societarie diverse: l’Alor (Alimentari Ortuso) che è la società commerciale che si occupa del canale Horeca con circa 1800 referenze e dei surgelati con le celle frigorifere impiantate nel 1996 che fanno una parte importante delle attività, poi l’altra società che è l’Olearia Ortuso che è attiva con un nostro frantoio dal 1978 che si occupa di produzione e confezionamento di oli alimentari, provenienti al 99% da olive molisane (Dop Molise) ovvero le Gentili di Larino e Leccini Olive nere di Colletorto e poi, in minima parte, con l’inserimento negli ultimi anni della Peranzana proveniente dalla Daunia. Commercializziamo inoltre una gamma più ampia di oli, ovvero gli Evo di provenienza comunitaria e gli oli raffinati che acquistiamo dalle raffinerie”.
Proprio sulla provenienza e l’importanza della materia prima l’imprenditore apre una parentesi: “Dal 2009 l’Italia ha avuto la singolarità all’interno dell’Ue di poter produrre ed etichettare olio Evo al 100% italiano che mette al riparo le aspettative del consumatore finale. Noi in Molise facciamo un ottimo prodotto, delicato al palato, ma al di là delle diverse produzioni regionali tutte di qualità, nel passato la politica agricola ha avuto qualche problema caratterizzato dalla produzione. Se un Paese vuole essere leader nel settore deve produrre, prima invece venivi addirittura premiato per non produrre o per abbattere le piante”.
Oltre alle splendide produzioni olearie destinate al consumo sulle tavole italiane e al settore ristorazione, Ortuso ha saputo diversificare la propria proposta commerciale con una gamma di prodotti che vanno dal pomodoro fino al tartufo, per arrivare ad una distribuzione che per l’80% è destinata al mercato nazionale e al restante per quello estero.
“Sin dalla scelta di mio padre di arrivare alla produzione di qualità con i rossi (pomodori nda) dapprima destinati alla ristorazione poi per il retail – prosegue Ortuso – è venuta naturale l’esigenza di incontrare il tartufo molisano, prodotto principe, fornendo gli oli di oliva per il confezionamento, così come per i sottolio. Quando scriviamo Ortuso su una confezione è chiaro che ci mettiamo la faccia e siamo attenti a selezionare il tipo di materia che commercializziamo”.
Di particolare importanza il riconoscimento da parte di un’importante catena di fast food presente su tutto il territorio nazionale come Old Wild West che utilizza le pratiche monoporzioni a marchio Ortuso di olio Evo, aceto e aceto balsamico, prodotte nello stabilimento di Campobasso, attraverso il confezionamento in moderni macchinari.
L’importanza di essere associato Confcommercio per Francesco Ortuso. “Nella nostra azienda tra dipendenti nei vari reparti e rete commerciale siamo circa in trenta. Confcommercio è stata una lieta, lietissima sorpresa. Soprattutto nel Mezzogiorno l’associazionismo d’impresa viene visto a torto non di buon occhio. Confcommercio è venuta in azienda perché ha compreso che nelle PMI spesso l’amministratore è quello che si occupa di tutto, con tempi non sempre ottimali. Con una cortesia unica cercano di coinvolgerti in qualsiasi modo, quasi trascinandoci dentro le attività proposte, mettendosi a nostra disposizione e comprendendo le nostre difficoltà in Molise di fronte ad altre proposte associative sicuramente meno sensibili. Ritengo che l’associazionismo d’impresa sia fondamentale per questa regione, perché è funzionale e ci fa crescere tutti”.
Dotata di pannelli fotovoltaici impiantati sul tetto del fabbricato, Ortuso Olearia dal 2011 è un un’impresa green autosufficiente sotto l’aspetto energetico. Un fattore sempre più determinante rispetto alle politiche energetiche nazionali e internazionali determinate dagli ultimi conflitti bellici e andamenti negativi di mercato.
Infine le aspettative di Francesco Ortuso, imprenditore sensibile che sostiene il mondo dello sport, del sociale e della cultura, cercando di essere presente con l’ormai storico marchio nelle tante e diverse manifestazioni che abbondano nel nostro territorio, di fronte ai cambiamenti della politica regionale e nazionale,
“Sono per la cultura del fare, al di là dei colori politici. La classe politica con cui non potrei non avere amicizie personali, date le dimensioni regionali, deve capire che se vogliamo restare in questa regione deve darsi da fare. Mi aspetto che ascoltino cittadini e imprese – sostiene Ortuso – che si crei lavoro per riportare le migliori menti nel Molise che in Italia e nel mondo hanno fatto carriera, facendosi apprezzare in tutti i settori. Per quanto riguarda il settore che rappresento mi attendo che si facciano veloci passi in avanti creando nuove cultivar e impiantando nuove colture che ci permettano di raggiungere produzioni più intensive. Mi attendo che il Parco Scientifico con capofila la Regione Puglia e con l’Università si attivino attraverso maggiore ricerca. Troppo spesso vengono dissipati aiuti economici, occorre fare sistema con le altre regioni e dobbiamo soprattutto produrre maggiormente perché il Molise, dato il suo territorio, si sposa bene con l’olivicoltura e con la viticoltura. Occorre che i fondi vadano in direzione di una maggiore produzione – conclude l’imprenditore molisano – occorre più ricerca, occorre meno burocrazia, portiamo in giro la nostra Dop Molise perché i benefici finali sono per tutti”.