Il nuovo libro di Maria Grazia Calandrone, una storia con tanto Molise dentro

Maria Grazia Calandrone è nata a Milano nel 1964 da una famiglia molisana. Vive a Roma, nel quartiere Appio. S’intitola “Dio non mi hai portata” il suo ultimo libro pubblicato con Einaudi.

La storia. Anno 1965. Un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di Villa Borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo. 2021. Quella bambina abbandonata era proprio Maria Grazia Calandrone. Decisa a scoprire la verità, torna nei luoghi in cui sua madre ha vissuto, sofferto, lavorato e amato. Una storia con tanto Molise. E, indagando sul passato, illumina di una luce nuova la sua vita.

“Dove non mi hai portata” è un libro intimo eppure pubblico, profondamente emozionante e insieme lucidissimo. Attraversando lo specchio del tempo, racconta una scheggia di storia d’Italia e le vite interrotte delle donne. Ma è anche un’indagine sentimentale che non lascia scampo a nessuno, neppure a chi legge.

Quando Lucia e Giuseppe arrivano a Roma dal Molise è l’estate del 1965. Hanno con sé la figlia di otto mesi, sono innamorati, ma non riescono a liberarsi dall’inquietudine che prova chi è braccato. Perché Lucia è fuggita da un marito violento che era stata costretta a sposare e che la umiliava ogni giorno, e ha tentato di costruirsi una nuova vita proprio insieme a Giuseppe. Per la legge dell’epoca, però, la donna si è macchiata di gravi reati: relazione adulterina e abbandono del tetto coniugale. Prima di scivolare nelle acque del Tevere in circostanze misteriose, la coppia lascia la bambina su un prato di Villa Borghese, confidando nel fatto che qualcuno si prenderà cura di lei. Più di cinquant’anni dopo quella bambina, a sua volta diventata madre, si mette in viaggio per ricostruire quello che è davvero successo ai suoi genitori molisani.

Come una detective, Maria Grazia Calandrone ricostruisce la sequenza dei movimenti di Lucia e Giuseppe, enumera gli oggetti abbandonati dietro di loro, s’informa sul tempo che impiega un corpo per morire in acqua e sul funzionamento delle poste nel 1965, per capire quando e dove i suoi genitori abbiano spedito la lettera a «l’Unità» in cui spiegavano con poche parole il loro gesto.

Dopo “Splendi come vita”, in cui l’autrice affrontava il difficile rapporto con la madre adottiva, “Dove non mi hai portata” esplora un nodo se possibile ancora più intimo e complesso. Indagando la storia dei genitori grazie agli articoli di cronaca dell’epoca, Calandrone fa emergere il ritratto di un’Italia stanca di guerra ma non di regole coercitive. Un Paese che ha spinto una donna forte e vitale a sentirsi smarrita e senza vie di fuga. Fino a pagare con la vita la sua scelta d’amore.

La Calandrone, poetessa, scrittrice, giornalista, drammaturga, artista visiva, insegnante, autrice e conduttrice Rai, scrive per «Corriere della Sera» e «7»; dal 2010 pubblica poeti esordienti sul mensile internazionale «Poesia» e divulga poesia a RaiRadio3, in programmi come «Alfabetiere Poesia», «Poesia in technicolor» e «Da poeta a poeta», antologia sonora di poesia contemporanea e «Esercizi di poesia», innovativa scuola di poesia aperta agli ascoltatori; codirige la collana «i domani» di Aragno Editore, è nel Comitato Scientifico del Premio Strega Poesia, Scalfari e Feltrinelli Education e nel Comitato di redazione di «Poesia», è docente di Masterclass per Treccani e Feltrinelli Education, membro del Comitato Artistico di Garanzia del premio Musicultura e del Comitato organizzativo del premio Pagliarani; è regista del ciclo di interviste «I volontari», un documentario sull’accoglienza ai migranti, e del videoreportage su Sarajevo «Viaggio in una guerra non finita», entrambi pubblicati da «Corriere TV». Tiene laboratori gratuiti nella scuola pubblica, in carceri e DSM e presta servizio volontario nella scuola di lettura per ragazzi «Piccoli Maestri».

Libri di poesiaGiardino della gioia (Specchio Mondadori 2019 e 2020 – premi Lerici Pea e Metauro), Il bene morale (Crocetti 2017 e 2019 – premi Europa e Trivio), Gli Scomparsi – storie da “Chi l’ha visto?” (pordenonelegge 2016 – premio Dessì), Serie fossile (Crocetti 2015, Feltrinelli 2020 – premi Marazza e Tassoni, rosa Viareggio), La vita chiara (transeuropa 2011), Atto di vita nascente (LietoColle 2010), Sulla bocca di tutti (Crocetti 2010 – premio Napoli), La macchina responsabile (Crocetti 2007), Come per mezzo di una briglia ardente (Atelier, 2005) e La scimmia randagia (Crocetti, 2003 – premio Pasolini Opera Prima),

le traduzioni Brilha como vida (Relicário Edições, Brasil 2022 – traduzione di Patricia Peterle e Andrea Santurbano), in corso per Casa Editrice di Letteratura Popolare della Cina 2023 – traduzione di 周一星 Yixing Zhou, Sèrie Fòssil (Edicions Aïllades, Ibiza 2019 – traduzione di Nora Albert), l’antologia inglese Fossils (SurVision, Ireland 2018 – traduttori vari), quella araba Questo corpo, questa luce (Almutawassit Books, Beirut 2020 – traduzione di Amarji) e la portoghese A vida inteira (Editora Urutau, São Paulo, Brasil 2022 – traduzione di Patricia Peterle); è in Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi 2012).

Libri di prosaDove non mi hai portata (Einaudi Supercoralli 2022), Splendi come vita (Ponte alle Grazie 2021, dozzina Premio Strega, terna premio Strega Giovani, finalista premi Bergamo e Comisso, premio speciale I fiori blu 2021), Una creatura fatta per la gioia. Biografia poetica di Alda Merini (Solferino 2021), Per voce sola, raccolta di monologhi teatrali, disegni e fotografie, con cd di Sonia Bergamasco ed EstTrio (ChiPiùNeArt 2016) e L’infinito mélo, pseudoromanzo con Vivavox, cd di sue letture dei propri testi (sossella 2011); suoi racconti sono presenti in Nell’occhio di chi guarda (Donzelli 2014), Deaths in Venice (Carteggi Letterari 2017) e Princesa e altre regine– a cura di Concita De Gregorio (Giunti 2018).

Libri di critica: ha curato e introdotto Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters (Giunti 2015 e 2019), i volumi di poesie Nella Nobili Ho camminato nel mondo con l’anima aperta (Solferino 2018) e Dino Campana. Preferisco il rumore del mare (Ponte alle Grazie 2019) Un altro mondo, lo stesso mondo. Una riscrittura del Fanciullino di Giovanni Pascoli (Aragno 2019 – Premio Speciale della giuria Carlo Bo – Giovanni Descalzo per Saggio critico letterario sulla poesia del Novecento), la biografia poetica di Alda Merini Una creatura fatta per la gioia (Solferino 2021) e Versi di libertà – Trenta poetesse da tutto il mondo (Oscar Bestsellers Mondadori 2022).

Dal 2009 porta in scena in Europa il videoconcerto Senza bagaglio e dal 2018 Corpo reale, musica di Stefano Savi Scarponi e accompagnamento alla batteria di Arturo Casu. Nel 2012 vince il premio “Haiku in Italia” dell’Istituto Giapponese di Cultura e nel 2017 è nel docufilm di Donatella Baglivo «Il futuro in una poesia», nel progetto «Poems With a View» del regista israeliano Omri Lior e nel progetto internazionale «REFEST – Images & Words On Refugee Routes», pubblicato da «il Reportage». Nel 2019 viene intervistata da Yari Selvetella per «il caffè di Rai 1», comincia la sua collaborazione con la compositrice Silvia Colasanti per l’Opera del Duomo di Firenze ed è fra gli insegnanti del workshop «Literary Social Media Content Creator» organizzato dal CRRI Centro di Ricerca del Castello di Rivoli. Nel 2020 collabora con il classical vocalist e poeta indiano Bhai Baldeep Singh. Ha collaborato con Rai Letteratura, Rai Cultura e Cult Book ed è stata ripetutamente ospite del talk-show «Oggi è un altro giorno», condotto da Serena Bortone su Rai Uno. Sue sillogi compaiono in antologie e riviste di numerosi paesi.

Il suo sito è www.mariagraziacalandrone.it

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