Libri, “Suoni dal Molise” a Più libri, più liberi

Suoni dal Molise nasce dall’esigenza, da tempo radicata negli interessi letterari e comunicativi delle autrici, di dare voce e attenzione alla propria terra d’origine, il Molise, regione di incantevoli bellezze, ricca di valori, di storia, arte, civiltà, archeologia, per molti ancora da conoscere e apprezzare. E l’intento di Gioconda Marinelli e Maria Stella Rossi è anche quello di far riscoprire al lettore luoghi evocativi e la storia di gente fiera e laboriosa che abita un lembo di terra spesso considerato marginale, per aprire altresì uno scenario sorprendente di testimonianze di artisti e di artigiani che lavorano da secoli in nome della tradizione, senza trascurare risvolti innovativi in un mondo che esige cambiamenti. Ed ecco che si odono melodie così care alla vita di tutti noi come i rintocchi portentosi delle campane e il penetrante suono delle zampogne.

Campane e zampogne, simboli del territorio, eccellenze uniche al mondo, pregiati e magici strumenti musicali, che racchiudono in sé valori e significati sociali, culturali, storici, religiosi, espressione di mestieri antichi tramandati lungo l’arco del tempo, di padre in figlio.

Da Agnone, nel cuore dell’Alto Molise, partono i rintocchi che si diffondono in ogni angolo del mondo ed è difficile elencare le numerose campane fuse nella Pontificia Fonderia Marinelli dall’anno Mille, da generazioni di fonditori che si sono succedute fedeli agli insegnamenti degli avi. La campana che ha annunziato al mondo il Giubileo dell’anno Duemila è stata benedetta in Piazza San Pietro da Giovanni Paolo II, e ora si trova tra le opere d’arte dei Giardini Vaticani. A Papa Wojtyla, che visitò l’antica fucina il 19 marzo 1995, è stato intitolato il Museo internazionale della Campana, che realizzò Pasquale Marinelli, il “patriarca delle campane”, dedicandolo al fratello Ettore, scultore di grande sensibilità.

A Scapoli, paese alle falde delle luminose Mainarde, conosciuto per essere la Capitale mondiale della zampogna, si costruiscono con rinnovata passione strumenti che nel corso del tempo hanno accresciuto sonorità e uso. Dal suono della zampogna come tradizionale consuetudine natalizia e pastorale con connotazioni folcloriche, si assiste da decenni a una riproposizione sorretta da dimensioni culturali e musicali innovative per le giovani generazioni di musicisti, che con partiture originali, permettono a questo strumento aerofono di raggiungere nuove e interessanti musicalità.

Se Scapoli è soprattutto il paese dei costruttori, Castelnuovo al Volturno storicamente è luogo di valenti suonatori (allo zampognaro è dedicata un’opera di Charles Moulin), e insieme con San Polo Matese, può vantare storie di musicisti in assonanza con l’essenza stessa di una terra che nei secoli ha scritto pagine musicali che hanno sublimato l’anima stessa del Molise.

Lo scambio culturale tra il Comune di Agnone e di Scapoli ha, da tempo, suggellato l’amicizia a suon di campane e di zampogne, con intenti comuni di promozione e valorizzazione del territorio. Nel Museo di Scapoli c’è la Campana dell’Amicizia, fusa nella Fonderia Marinelli che nelle sale espositive custodisce una tradizionale Zampogna e la Ciaramella.

Il libro è stato presente anche alla fiera “Più libri, più liberi”, conclusasi oggi a Roma Eur con 100mila presenze.

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