I molisani e l’asma, rapporto problematico



ROMA – Anche in Molise l’asma sta cambiando volto. Drammaticamente in peggio. Si nasconde dietro un raffreddore allergico apparentemente banale e, all’improvviso, è “fame d’aria”. Cambia volto ma anche obiettivi: colpisce sempre più – e questa è una sorpresa – le persone fra i 30 e i 40 anni. Pazienti con tante esigenze, poca pazienza, culto della fretta e sacerdoti della tecnologia.
È questo il ritratto della “generazione X” che emerge da un’indagine condotta per la MSD dalla Doxapharma su un campione significativo di pazienti asmatici di età media di 32 anni e mezzo su tutto il territorio nazionale. La “generazione X” è una generazione di asmatici che si cura solo “al bisogno”. E così facendo, si mette in guai che possono essere anche molto seri. Prima dei dati relativi al Molise, il commento degli esperti.
“È la generazione che confida nella tecnologia per risolvere i suoi problemi e che, da un farmaco, si aspetta quel ‘qualcosa in più’ che renda possibile conciliare le esigenze di una terapia con quelle di un ritmo di vita sempre più incalzante” afferma Giorgio Walter Canonica – Direttore della Clinica di Malattie dell’Apparato Respiratorio e Allergologia dell’Università degli Studi di Genova, nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi a Roma.
“È un paziente che chiede di più: più sicurezza, più comodità, più semplicità. Una richiesta alla quale oggi è possibile venire incontro. La terapia per la “generazione X” è più vicina”.
Finalmente è arrivato in Italia un farmaco, il mometasone furoato in un nuovo erogatore (nome commerciale Asmanex), che, grazie al sapore che permette al paziente di avere la certezza di aver assunto la dose, al contatore che rende possibile tenere sotto controllo la quantità di farmaco ancora a disposizione, e non richiedendo né il distanziatore né altri strumenti diversi da quelli già forniti nella confezione, consente di rispondere alla richiesta di comodità e semplicità d’uso. Il paziente deve solo svitare il tappo, inalare e riavvitare il tappo.
“La nuova veste di mometasone furoato, in monosomministrazione e con il nuovo erogatore” continua il Prof. Canonica “è una grande novità perché si uniscono l’efficacia e la sicurezza, ormai comprovata, di questo steroide inalatorio, con una serie di strumenti ed accorgimenti che consentono maggiore aderenza alla terapia. Il device è molto importante per il paziente: più è semplice, minori saranno gli errori nell’assunzione del farmaco. L’aderenza alla terapia è il grande ostacolo che i pazienti innalzano davanti a sé senza rendersene conto.
Tendono a saltare la dose, a dimenticarsene più volte al giorno. Ecco perché la terapia ‘su misura’ è una terapia che fa della semplicità il suo punto di forza. Monosomministrazione, certezza nelle modalità di assunzione, e aiuto nel tenere sotto controllo la quantità di farmaco ancora a disposizione nella confezione, sono senza dubbio i desideri che i pazienti avevano. Oltre, ovviamente ad efficacia ed effetti collaterali minimi.”
“Dottore, la tosse non mi fa dormire.” Il più delle volte inizia così la scoperta di essere entrati nel tunnel degli asmatici. La malattia è pericolosamente in aumento non solo tra i bambini, ma anche tra gli adulti e gli anziani, in particolare tra i 30 e i 40enni che, probabilmente, avevano una predisposizione genetica verso la malattia. Questa, sollecitata da qualche fattore ambientale o da qualche sostanza nuova con la quale si è venuti a contatto, esce dalla fase di latenza.
Lo sanno bene i Medici di Medicina Generale che sempre più spesso si trovano a visitare pazienti con il “fiato corto”, figlio di quella tossetta, il più delle volte trascurata, anticamera della rinite allergica anche quando non ci sono i pollini della primavera.
“Il paziente con rinite allergica tende a non andare dal medico di base ma a curarsi con
prodotti di automedicazione, soprattutto agendo ‘al bisogno’, sul sintomo. Ed è un grande errore – commenta Germano Bettoncelli – Medico di Medicina Generale a Brescia. “Non si dovrebbe mai trascurare un controllo in un paziente con sintomi di rinite perché è un soggetto a rischio d’asma.
Così come un paziente non dovrebbe considerare la rinite come una semplice scocciatura da sopportare con un fazzoletto a portata di mano e uno spray nasale al bisogno. Questo però è un problema educazionale. Adesso c’è un’arma importante nelle mani del Medico di Medicina Generale: il mometasone furoato. La comodità nella somministrazione aiuterà sicuramente l’adesione alla terapia. E se si somma questo all’efficacia e all’affinità con i recettori glucocorticoidi, si capisce perché questa sia un’arma terapeutica così importante. Inoltre, questo farmaco annulla il timore che ogni asmatico vive quando gli viene prescritto uno steroide: rispetto ad altri il mometasone furoato assicura che in circolo resti una scarsa quantità di farmaco e, quindi, gli effetti collaterali siano effettivamente molto bassi”.
I molisani e l’asma, un rapporto problematico. Vanno dal medico, ma non come dovrebbero, si curano ma soprattutto ‘al bisogno’, convivono con la malattia ma non senza problemi: anche i pazienti molisani non sfuggono all’identikit che accomuna tutta la nuova generazione di asmatici italiani, quella dei trenta-quarantenni. L’hanno chiamata ‘generazione x’: sono consapevoli della malattia, disposti a conviverci, disposti a curarsi ma a patto che la terapia sia non solo efficace ma anche sicura, facile da assumere e comoda. è questa la fotografia della ‘generazione x’ di asmatici condotta in tutta Italia per la MSD dalla Doxapharma. Ecco qual è il ritratto della ‘generazione x’ di asmatici in Molise: mediamente ha intorno ai trent’anni, soffrono di asma lieve e moderata e, oltre nella metà dei casi (62%), i problemi di asma si affacciano frequentemente e, addirittura a volte, molto frequentemente. L’86% di loro soffre di asma da più di 5 anni e tra i sintomi con i quali devono fare i conti ci sono soprattutto il senso di oppressione al torace (43%), raffreddori di lunga durata (24%), tosse (62%) e tosse notturna (71%). L’asma limita le normali attività quotidiane nel 76% dei casi e nel 76% disturba, più o meno spesso, il sonno. Attribuiscono l’asma soprattutto a fenomeni allergici (polveri, pollini, alimenti,ecc.). Vorrebbero una terapia che garantisca al tempo stesso efficacia, minori effetti collaterali e anche maggiore comodità d’uso dell’inalatore in una sorta di circolo dove il rapporto con la patologia, comunque discreto, peggiora quando il paziente non è controllato e/o ha difficoltà ad utilizzare l’inalatore. Basti pensare che dall’indagine emerge che molti pazienti molisani intervistati non è sicuro di assumere correttamente il farmaco.
Monosomministrazione, certezza nelle modalità di assunzione, e aiuto nel tenere sotto controllo la quantità di farmaco ancora a disposizione nell’erogatore oltre, ovviamente ad efficacia ed effetti collaterali minimi: questi i desideri dei pazienti molisani, e italiani, emersi dall’indagine. La terapia ideale della ‘generazione x’ è più vicina grazie al mometasone furoato che unisce efficacia e sicurezza alla comodità di un nuovo device (erogatore).

(9 novembre 2010)

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