Spiraglio di Fazio: “Supertassa? Vedremo…”



ROMA – Dalle maxi addizionali Irpef e Irap a causa delle casse disastrate della sanità di Lazio, Campania, Calabria e Molise si potrebbe tornare indietro. Lo dice, intervistato dal Sole 24 Ore, il ministro della Salute Ferruccio Fazio. Il politico però precisa: “Occorre dimostrare di aver saputo invertire la tendenza, anche tra sei, otto, dieci mesi”.
Il ministro spiega inoltre che “bisogna dimostrare con atti concreti la volontà politica di riqualificare la sanità intervenendo su cattiva gestione, inappropriatezza e superamento di modelli assistenziali e organizzativi fallimentari, con un piano di riqualificazione e la garanzia certificata di applicarlo”.
E’ vero, spiega, che “oggi, eccetto che nel Molise, c’è stato un cambio nelle amministrazioni e i nuovi governanti devono gestire un problema che hanno ereditato”, ma afferma anche nei prossimi sei, otto, dieci mesi per i governatori non ci sarà più alcun alibi di questo tipo.
Fazio indica federalismo fiscale e costi standard per il futuro. Su tali punti, il ministro ricorda di aver fatto mettere agli atti del Consiglio dei ministri la sua posizione contraria all’assunzione secca di parametri di riferimento legati a un pool di regioni e a una determinazione della quota capitaria basata al 100% sull’età della popolazione.
“La mia – spiega – non è, nè è stata vista come una contrapposizione, anzi, come un contributo aggiuntivo”.
Il metodo che il ministro propone è basato su indicatori e “best practice per set di gruppi omogenei”. Spiega ancora: “Gli indicatori del patto riguardano assistenza ospedaliera e territoriale e gli standard di efficacia/appropriatezza. Ciascuno con un set di prestazioni specifiche da analizzare come costi medi. Per ciascuna prestazione si considerano le best practice da cui poi calcolare il costo di riferimento”, con il risultato che “non esistono in assoluto delle regioni prefissate di riferimento, non sempre le stesse almeno, ma variabili anche da un anno all’altro al variare delle best practice”.
Sulla manovra, infine, Fazio si dice “contrario” alla spalmatura dei risparmi dalle farmacie all’intera filiera del farmaco, dunque anche sulle industrie, mentre è favorevole all’abolizione delle aste sui generici. “La nostra interpretazione sul turn over – conclude – è che, non essendo prevista al riguardo alcuna riduzione specifica di fondi al Ssn, non riguarderà la sanità”.

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