MOSTRE/ A Roma, Ara Pacis, l’omaggio a Fabrizio De Andrè



MOSTRE/ A Roma, Ara Pacis, l’omaggio a Fabrizio De Andrè

ROMA – Ad appena una settimana dalle celebrazioni per il settantesimo anniversario della nascita di Fabrizio De André, coronate dallo speciale a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, giunge a Roma l’esposizione multimediale e interattiva che racconta la vita, la musica, le esperienze, le passioni che hanno reso il cantautore ligure unico e universale.
Dopo Genova e Nuoro, tappe basilari della sua esistenza, è la Capitale a rendere omaggio con questa mostra a Fabrizio De André, ospitandola negli spazi espositivi del Museo dell’Ara Pacis, dal 24 febbraio al 30 maggio 2010.
Attraverso la narrazione virtuale, multimediale e interattiva viene proposta al pubblico un’esperienza emozionale, attraverso cui ognuno potrà mettersi in relazione con l’universo di “Faber”. Il racconto e la rappresentazione visiva, testuale e musicale si offrono dense di suggestioni ed emozioni e il pubblico, potrà di volta in volta scegliere quale immagine di “Faber” sviluppare per sé, in relazione con il proprio vissuto.
La mostra affronta i grandi temi della poetica di De Andrè: la società del benessere e il boom economico degli anni sessanta, gli emarginati e i vinti, la libertà, l’anarchia e l’etica, gli scrittori e gli chansonniers, le donne e l’amore, la ricerca musicale e linguistica, l’attualità nella cronaca, i luoghi rappresentativi della sua vita; tutto ci trasmette la sua capacità di parlare al singolo ma di essere nel contempo universale, riconosciuto e amato dalle persone di ogni genere e età.
Il primo ambiente della mostra è incentrato sulla poetica. Accolgono il visitatore sei schermi trasparenti allineati in prospettiva ottica (un metro per due ciascuno) che raccontano altrettanti temi: Genova, l’amore, la guerra, la morte, l’anarchia, gli ultimi. Il visitatore può approfondirli seguendo i manoscritti di alcune canzoni, illustrati da filmati d’attualità, fotografie e videointerviste a Fabrizio.
Sulle pareti si potrà esplorare il mondo di “Faber” attraverso le stesure – provvisorie e no – di alcune canzoni, dalla “Canzone del Maggio” a “Creuza de ma”, al work in progress de “La domenica delle salme”, fino ad appunti di lavorazione inediti per il disco, mai realizzato, dei “Notturni” che avrebbe dovuto far seguito ad “Anime salve”.
Il secondo ambiente riguarda la musica. Un percorso interattivo racconta la produzione discografica di Fabrizio. Una serie di piccoli pannelli, che riproducono le copertine dei principali dischi di studio, possono essere scelti e posizionati su appositi tavoli multimediali, attivando una serie di proiezioni. Il visitatore potrà così “incontrare” Fabrizio, i suoi amici e collaboratori, il critico Riccardo Bertoncelli che, con i loro contributi, inquadreranno il periodo storico e il clima sociale in cui quel disco è stato prodotto, i meccanismi della scrittura e della registrazione, etc. Tutto completato da contributi video tratti da apparizioni televisive e concerti.
Alcune bacheche raccolgono tutta la sua discografia ufficiale fin dal primo 45 giri “Nuvole barocche”, accompagnata da svariate chicche, tra cui le matrici originali dei primi dischi Karim, locandine ormai introvabili, elementi grafici e provini fotografici delle “session” da cui sono state ricavate le copertine dei dischi più famosi. E ancora alcuni pregevoli “sguardi d’autore”, una sorta di piccola galleria di immagini realizzate dai fotografi che hanno seguito più da vicino Fabrizio durante la sua vita, tra cui Mimmo Dabbrescia, Luca Greguoli, Guido Harari, Reinhold Kohl, Francesco Leoni e Cesare Monti.
Il terzo ambiente riguarda personaggi e tarocchi. Qui il visitatore “incontra” i personaggi delle canzoni di Fabrizio. Vicino ai tarocchi originali, creati da Pepi Morgia per la scenografia della tournée de “Le nuvole”, sono posizionati tre schermi della stessa forma e dimensione. Sono tarocchi virtuali dentro cui appaiono trentuno personaggi: il Miché, Nina, il matto, Geordie, Piero, Marinella, Teresa, Bocca di rosa, l’ottico, il bombarolo, Angiolina, Sally, Carlo Martello, Andrea, Prinçesa, il gorilla, il giudice, il suonatore Jones, Jamina, i rom di “Khorakhané”, il pescatore, Franziska, Suzanne, Maddalena, Tito, Nancy, Sinan Capudan Pascià, il fannullone, le prostitute di “A dumenega” e la Morte.
Su una lavagna touch-screen si potrà scegliere il proprio personaggio preferito e creare un tarocco personalizzato optando tra una gamma di immagini e di segni grafici e anche aggiungendo un testo. Collegandosi poi al sito della mostra (www.fabriziodeandrelamostra.com) si potrà personalizzare ancora di più il proprio tarocco. Questi tarocchi personalizzati verranno poi proiettati in loop su un’altra lavagna.
In uno spazio attiguo campeggerà il pianoforte di Fabrizio, proprio quello che faceva bella mostra di sé nel grande salone di Villa Paradiso e con cui il cantautore appare ritratto in molte sue foto giovanili.
Fa parte di questo terzo ambiente anche una Sala Cinema – Fabrizio in video. Sullo schermo scorrerà senza soluzione di continuità un “rullo” di oltre 5 ore, con tutti i contributi video presenti nell’archivio della Rai, presentati per la prima volta in versione integrale e con molti inediti: apparizioni televisive, interviste, concerti, momenti di intimità, tutti raccolti in un corposo affresco da Vincenzo Mollica.
Quarto ambiente: la vita. Una dettagliata cronologia e nuovi “sguardi d’autore”, con stampe fotografiche di grande formato. Il visitatore potrà scegliere tra 25 immagini riprodotte su altrettante lastre di plexiglas che potranno essere inserite in apposite cornici su cavalletti, che ricordano in maniera stilizzata i vecchi banchi ottici. Una volta posizionate, le lastre attiveranno una serie di proiezioni di immagini, filmati, videointerviste e altro ancora, legati a un determinato periodo della vita di Fabrizio. Nicchia sotto il monumento dell’Ara Pacis – Tracce di una vita
Quattro teche raccolgono una selezione di significative tracce di una vita: dai primi bigliettini scritti alla madre Luisa, in cui Fabrizio cerca di giustificare e di invocare perdono per le sue mancanze scolastiche, a una biografia di Fabrizio stilata a mano dalla madre per i giornalisti, alcuni libri e agende disseminati di appunti di lavoro e di citazioni annotate, una sua lettera al poeta Mario Luzi, un’altra lettera, stavolta drammatica, di Fabrizio al padre Giuseppe scritta durante la prigionia sul Supramonte e controfirmata da Dori, fino al volume annotato delle “Effemeridi” da cui, da vero appassionato di astrologia, non si separava mai.
Nel punto più centrale e riposto della Nicchia, le stesure “in progress” di “Smisurata preghiera”, il testamento spirituale di Fabrizio, compresa la versione spagnola (“Desmedida plegaria” nella preziosa traduzione del poeta colombiano Alvaro Mutis) interpretata da De André per il film “Ilona viene con la pioggia”, mai pubblicata su disco.
La Nicchia ospita anche una serie di preziose xilografie dell’artista americano Stephen Alcorn, da sempre estimatore dell’opera di De André. Una mostra che invita il visitatore ad essere attivo scegliendo quale immagine di “Faber” sviluppare per sé, in relazione con il proprio vissuto, a personalizzare il proprio percorso, non suddiviso rigidamente per aree tematiche e cronologiche, ma organizzato in modo da rendere il racconto e la rappresentazione visiva, testuale e musicale, densi di suggestioni ed emozioni.
Orario: da martedì a domenica ore 9-19. Ingresso consentito fino alle ore 18.
Biglietto d’ingresso: Intero € 9; Ridotto € 7
La biglietteria chiude un’ora prima.
Informazioni: tel. 060608 tutti i giorni 9.00-21.00
Dove: Museo dell’Ara Pacis, lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli), Roma.

(Maria Di Saverio – 27 febbraio 2010)

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